Il 5° seminario della Scuola di Liberalismo “Ludwig von Mises” 2011 – III edizione di Catanzaro è stato dedicato a “La libertà nell’ “altra Europa”. A 20 anni dal crollo dell’URSS”, un tema molto interessante, che arricchisce ulteriormente il percorso formativo della Scuola sul quale ha relazionato il prof. Alessandro Vitale, politologo, dell’Università degli Studi di Milano.
Il seminario è stato introdotto da Sandro Scoppa, presidente della Fondazione organizzatrice, il quale ha ripercorso gli avvenimenti più importanti che hanno preceduto il crollo dell’Unione Sovietica, evidenziando pure il ruolo assunto dalla Germania, la quale da perla della corona sovietica, è stata poi determinante nell’innescare una serie di eventi che, a partire dal 1989, hanno condotto alla dissoluzione dell’URSS. Lo stesso ha poi ricordato come già nel 1922, Ludwig von Mises, nel suo capolavoro “Socialismo”, aveva previsto tale crollo del regime comunista per l’impossibilità del calcolo economico in una economia pianificata.
Il prof. Vitale, a sua volta, ha sviluppato la sua approfondita relazione sottolineando, innanzi tutto, che il collasso e lo schianto dell’Unione Sovietica, vent’anni fa, hanno segnato una data epocale nella storia.
Non si è trattato solo della conclusione della lunga fase di crisi dei regimi ad economia “amministrata”, integralmente statalizzata, ma della fine di un ciclo storico durato secoli.
Gli eventi del 1989-‘91 sono stati, infatti, l’espressione del declino di principi basilari che hanno sorretto e fondato lo Stato moderno, del quale quei regimi (senza reali limitazioni del potere) sono stati la più compiuta e coerente espressione.
Il sistema sovietico - ha aggiunto il relatore - è collassato per l’impossibilità di reagire alla sua stessa immobilità e obsolescenza, alle imponenti forze libertarie scaturite da una nuova mentalità e dalle potenzialità tecnologiche.
La sua contestazione interna, che ha messo in ginocchio il potere politico, è maturata con la straordinaria esperienza del Dissenso, sviluppatasi su una lunga tradizione di pensiero, basata sul principio della libertà politica, ma anche sulla riscoperta spontanea della giustizia, dei principi del diritto naturale e della dignità della persona, di fronte al Leviatano statale, resosi nel secolo scorso responsabile di distruzioni immani, soprattutto, e non a caso, in quei regimi.
Al seminario hanno partecipato numerosi iscritti alla Scuola, i quali hanno arricchito il dibattito con puntuali interventi e con riflessioni sollecitate dalla relazione del prof. Vitale.
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