“Stato, mercato e solidarietà nel mondo globalizzato”, un tema davvero interessante e suggestivo, è stato quello che il prof. Gianfranco Fabi, editorialista del Sole 24 Ore e di Radio 24, ha svolto al 7° della Scuola di Liberalismo “Ludwig von Mises” 2014 - VI edizione di Catanzaro, presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro.
Il seminario, come di consueto, è stato introdotto da Sandro Scoppa, presidente della Fondazione organizzatrice, il quale ha innanzi tutto criticato quella mentalità anticapitalista e premoderna che contrappone il mercato alla solidarietà, quasi fossero antitetici.
Essa, infatti, è intrisa di infecondi pregiudizi ideologici ed è altresì pervasa dall’illusione che sia possibile costruire deliberatamente un ordine sociale vantaggioso per la collettività, attraverso l’interventismo redistributivo dei pubblici poteri. In realtà - ha ancora aggiunto Sandro Scoppa - come dimostrano decenni di disastri causati dai tentativi di sostituirlo, non esiste alcuna alternativa al mercato, che ha invece consentito di raggiungere elevati livelli di benessere e si configura come lo strumento di solidarietà più adeguato tra quelli disponibili, soprattutto verso i poveri, gli emarginati e i diversamente abili.
Ha poi preso la parola il prof. Gianfranco Fabi, il quale ha subito messo in luce come i temi della responsabilità e della solidarietà si siano riproposti con forza con la grande crisi degli ultimi anni, una crisi che ha provocato la più grave recessione dal dopoguerra. Essa ha accentuato le disuguaglianze facendo crescere, anche nei paesi ricchi, la dimensione del disagio, della disoccupazione e della povertà.
Riguardo a tali temi - ha ancora aggiunto il relatore - i pensatori liberali hanno elaborato diverse proposte muovendo, da un lato, dalla constatazione che il rischio e l’incertezza sono caratteristiche ineliminabili della vita e sono connessi allo svolgimento di qualsiasi attività; dall’altro, dal riscontro che in una società aperta, la quale ha ormai raggiunto un elevato livello di benessere ed ha visto dissolversi i vincoli di solidarietà che legavano l’individuo al piccolo gruppo di appartenenza, dal quale poteva ottenere il necessario aiuto in caso di bisogno, è doveroso proteggere gli svantaggiati. Ciò però - ha rilevato il prof. Fabi - deve avvenire abbandonando l’idea di una “giustizia sociale” la quale, come sottolineato da Friedrich von Hayek: “è una chimera che minaccia di sedurre la democrazia moderna”, nonché qualsiasi intervento manipolativo del mercato, il cui funzionamento costituisce insieme un valore etico e la migliore garanzia di soddisfazione dei bisogni soggettivi indipendentemente dal potere politico.
Il seminario è stato seguito da un pubblico attento e interessato, pure composto da iscritti alla Scuola, i quali, alla fine della relazione, hanno arricchito il dibattito conclusivo con i loro interventi e con appropriate domande relatore.
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