Al 6° seminario della Scuola di Liberalismo “Ludwig von Mises” 2015, presso la facoltà di Giurisprudenza dell’ateneo “Magna Graecia” di Catanzaro, è intervenuto il prof. Guglielmo Piombini, della Fondazione Hayek Italia, che ha svolto una relazione sul tema: “Prima dello Stato, il medioevo della libertà”.
Il seminario è stato introdotto da Sandro Scoppa, presidente della Fondazione organizzatrice, il quale ha innanzi tutto evidenziato come l’analisi storica, sociologica e politologica abbia ormai fissato il punto secondo cui lo Stato sia un fenomeno eminentemente moderno, che si è affermato progressivamente tra il XV e il XVII secolo.
Esso è quindi diventato lo strumento di un processo autoritario, che ha gradualmente sepolto la libera creatività medioevale sotto il peso di un pervasivo apparato politico burocratico, e di innumerevoli leggi e regolamenti, entrati sempre di più negli aspetti più intimi della vita umana. Occorre pertanto passare al setaccio le istituzioni medievali - ha ancora aggiunto Sandro Scoppa - e verificare se esse non siano state in grado di tutelare la libertà individuale di scelta e la cooperazione sociale volontaria in maniera più efficace del moderno Leviatano.
È quindi intervenuto il prof. Guglielmo Piombini, il quale ha iniziato la sua relazione spiegando come che la storiografia contemporanea abbia da tempo dimostrato l’infondatezza della tradizionale raffigurazione del Medioevo come epoca buia, e avvalorato la tesi che essa sia stata invece una delle più luminose e creative della storia. È stato infatti durante il Medioevo - ha ancora evidenziato il medesimo relatore - che l’Europa, grazie alla competizione tra poteri politici indipendenti, ha realizzato una serie di innovazioni sociali, economiche e tecnologiche che l’hanno posta all’avanguardia rispetto al resto del mondo.
In particolare la nascita dei Comuni e delle città libere è stato un fatto d’importanza assoluta.
Nelle città medievali è nata, infatti, la moderna economia di mercato per opera della borghesia.
Oggi - ha concluso il prof. Piombini - lo Stato Moderno sembra essere entrato in una crisi irreversibile, perché gli Stati nazionali appaiono sempre più come delle macchine fiscali insaziabili e indebitate, che consumano la ricchezze prodotta dalla società. Il Medioevo può servirci allora come un modello alternativo alla logica centralizzatrice e burocratica dello Stato moderno.
L’interessante dibattito svoltosi alla fine della relazione, alimentato dagli interventi dei partecipanti al seminario e dagli approfondimenti del relatore, ha poi concluso il sesto incontro della Scuola di Liberalismo "Ludwig von Mises" 2015 - VII edizione di Catanzaro.
Il prossimo appuntamento, il 7° in programma, è previsto per il 13 marzo 2015, alle ore 15, sempre presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università Magna Graecia di Catanzaro.
Interverrà come relatore il prof. Nicola Iannello, della Luiss Guido Carli di Roma, che tratterà il tema: “Decrescita, le vecchie ragioni di una nuova sfida al libero mercato”.
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