La Camera di Commercio di Catanzaro ha ospitato il 10° e ultimo seminario della Scuola di Liberalismo “Ludwig von Mises” 2015 di Catanzaro.
L’incontro è stato aperto da Paolo Abramo, presidente della medesima Camera, il quale ha portato il saluto dell’ente e sottolineato l’importanza culturale e formativa della Scuola di Liberalismo per la quale, sin dall’inizio, la Camera di Commercio di Catanzaro figura come partner della Fondazione organizzatrice.
Si è poi svolta la tavola rotonda sul tema: “L’Italia al bivio, tra riforme necessarie e resistenze corporative”, alla quale sono intervenuti: Tullio Barni, Andrea Porciello e Rocco Reina dell’ateneo Magna Grecia, e Gianfranco Macrì, dell’Università degli Studi di Salerno.
La tavola rotonda è stata moderata da Sandro Scoppa, presidente della Fondazione organizzatrice, il quale ha introdotto i lavori soffermandosi innanzi tutto sugli aspetti essenziali del tema scelto.
Lo stesso presidente ha quindi ha evidenziato che se da una lato la classe politica italiana annuncia cambiamenti epocali, con profonde riforme strutturali in molti settori dell’apparato pubblico e della società; dall’altro rimangono vive le resistenze opposte dalle varie corporazioni, pronte a sbarrare la strada ad ogni progetto o proposta che possa in qualche modo ledere i loro interessi. Il risultato è che l’insieme di questi egoismi corporativi finisce per danneggiare tutti.
Un simile processo - ha ancora rilevato Sandro Scoppa - non può procedere in maniera illimitata, soprattutto di fronte alla globalizzazione, che è un processo che nessuno può arrestare, che impone l’apertura dei mercati e la limitazione delle sfere di intervento dello Stato, che non deve soddisfare i bisogni e deve svolgere unicamente una funzione di servizio nei confronti della libera cooperazione sociale.
Ha poi preso la parola il prof. Rocco Reina, che nel trattare il tema delle riforme necessarie, si è soffermato su tre parole chiave: efficienza, cambiamento e Pubblica Amministrazione. Dette parole vengono usate in maniera disinvolta senza comprenderne fino in fondo il significato e l’impatto sulle nostre vite quotidiane. è necessario non arrestare il cambiamento - ha quindi evidenziato il medesimo relatore - ed educare gli individui alla variabilità e al mutamento che significa progresso.
A seguire è intervenuto il Gianfranco Macrì, che ha sviluppato il tema centrale nel dibattito politico delle riforme costituzionali e focalizzato l’attenzione sulla grave situazione del sistema politico e istituzionale italiano. Lo stesso professore si è anche soffermato sul ruolo delle corporazioni, che oppongono resistenza al processo riformatorio in atto e, quindi, alle innovazioni e al cambiamento.
È stata poi la volta del prof. Andrea Porciello, che ha trattato della crisi economica come portato crisi culturale. Quest’ultima è spesso cavalcata, se non provocata, dalla stessa politica. Ecco perché - ha ancora aggiunto il relatore - le prime riforme, veramente necessarie, sono quelle che tendono a ridare dignità all’istruzione e ai suoi operatori.
Ha preso infine la parola il prof. Tullio Barni, il quale ha sottolineato che la crisi che attraversa il nostro Paese e più in generale l’Europa è dovuta a un atavico atteggiamento ostile alla Modernità. Pertanto - ha ancora rilevato il docente - prima di qualsiasi riforma gli sforzi devono essere indirizzati nella formazione per permettere ai giovani di entrare nella Modernità da attori consapevoli.
La tavola rotonda, che è stata seguita da un pubblico numeroso e attento, si è conclusa con un interessante e ampio dibattito che ha stimolato i relatori ad approfondire ulteriormente le tematiche trattate. La stessa ha anche segnato la conclusione del percorso formativo della settima edizione della Scuola di Liberalismo “Ludwig von Mises”.
Il prossimo appuntamento è previsto per il 29 maggio 2015, presso la Fondazione Istituto Stella di Catanzaro, con la cerimonia di premiazione e di assegnazione delle borse di studio.
|