All’8° seminario della Scuola di Liberalismo “Ludwig von Mises” 2016, presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’ateneo Magna Graecia di Catanzaro, il prof. Gianfranco Fabi, editorialista del Sole 24 Ore e di Radio 24, ha trattato il tema: “Il mercato e la sovranità del consumatore”.
In apertura dell’incontro, Sandro Scoppa, presidente della fondazione organizzatrice, dopo aver tratteggiato gli aspetti essenziali dell’argomento del seminario, ha evidenziato che anche il mercato, formatosi in modo spontaneo attraverso un processo evolutivo di interazione umana, costituisce una forma di cooperazione sociale, che rende possibile il co-adattamento delle azioni individuali, senza dover obbedire a un piano unitario. Nel mercato, che in un senso più ampio rappresenta quel processo che abbraccia tutte le azioni volontarie e spontanee degli uomini - ha ancora aggiunto Sandro Scoppa - la sovranità appartiene al consumatore il quale, con le sue scelte, determina la direzione di tutti i processi di produzione e i dettagli più minuti dell’organizzazione delle attività economiche. Questo stato di cose è stato descritto da Ludwig von Mises, il quale ha sottolineato che il mercato è un democrazia in cui ogni penny dà un diritto di voto.
È quindi intervenuto il prof. Gianfranco Fabi, il quale ha anzitutto chiarito che per economia di mercato deve intendersi la pacifica cooperazione e il pacifico scambio di beni e servizi. È il sistema sociale della divisione del lavoro e della proprietà privata dei mezzi di produzione. Ed è l’altra faccia della democrazia, tant’è che è possibile affermare che, nel territorio economico, il mercato è ciò che la democrazia è in politica.
Non bisogna però pensare che il mercato sia luogo, cosa, o entità collettiva - ha ancora aggiunto il relatore - atteso che lo stesso altro non rappresenta che un processo che canalizza le attività degli individui nella direzione richiesta dai bisogni dei consumatori.
In conseguenza di ciò - ha poi concluso il prof. Fabi - si può validamente sostenere che nel tessuto dell’economia di mercato, quando esso non è sabotato da panacee di governi e di politici, la ricchezza può essere acquisita e preservata solo servendo il consumatore, il quale è sovrano, e che, con i suoi acquisti o astenendosi dal comprare, determina ciò che deve essere prodotto, in quale quantità e qualità. In sostanza, il consumatore è il signore della produzione e decreta, in ultima analisi, il successo o il fallimento degli imprenditori.
Alla fine del seminario si è svolto un interessante dibattito, alimentato dagli interventi dei partecipanti e dalle domande che gli stessi hanno posto al relatore, il quale ha poi concluso l’incontro approfondendo ulteriormente il tema trattato.
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