8° seminario Le origini del capitalismo e della modernità prof. Luciano Pellicani - LUISS "Guido Carli" di Roma 11 marzo 2011 - Università Magna Graecia di Catanzaro
Perché in Occidente - e solo in Occidente - ha avuto luogo la transizione da un'economia statica a un’economia autopropulsiva? Attraverso quali processi si è verificata la formazione della moderna società industriale? Quale concorso di circostanze ha reso possibile lo straripamento planetario dell'Europa?
A questi interrogativi il prof. Luciano Pellicani risponde mostrando prima di tutto il carattere sterile e fuorviante delle teorie che finora hanno dominato il dibattito sulla genesi del capitalismo: quella marxiana dell'accumulazione originaria del capitale e quella weberiana dell'etica calvinista. Sia la teoria marxiana, sull’ accumulazione originaria del capitale sia quella sull’origine dello spirito capitalistico a partire dalla Riforma protestante espressa da Weber, risultano sterili e forvianti per individuare la genesi del capitalismo, anche se va riconosciuto ai due pensatori di aver posto le basi per un’effettiva risoluzione del problema, laddove hanno sviluppato un’analisi comparativa dei percorsi storico-istituzionali del mondo europeo rispetto a quello extraeuropeo o asiatico.
Successivamente, egli sviluppa una ipotesi esplicativa appena abbozzata da Adam Smith, grazie alla quale il mistero della formazione del modo di produzione capitalistico cessa di essere tale e appaiono nitidi i soggetti collettivi, i fattori strutturali e le condizioni storiche che hanno messo in movimento la macchina della rivoluzione permanente.
l risultato è una ricostruzione della straordinaria avventura che ha portato l'Europa a compiere la Grande Trasformazione e, grazie ad essa, ad edificare un tipo civiltà assolutamente inedito, centrato sulla "ratio", sull''individualismo acquisitivo - competitivo e la sperimentazione in tutti i campi; un tipo di civiltà dotato di una creatività e di una potenza radioattiva fuori del comune e, per ciò stesso, costitutivamente imperialistico, la cui istituzione motrice è stata, e continua ad essere, il mercato.
.
Il prof. Luciano Pellicani si è laureato in Scienze Politiche presso l’Università di Roma nel 1964. Nel 1971 ha conseguito la libera docenza in Sociologia politica e nel 1981 ha vinto la cattedra della stessa materia. Dopo la laurea si è recato in Spagna, dove ha studiato l'opera e il pensiero di José Ortega y Gasset, per poi proseguire gli studi sociologici in Francia. Ha insegnato presso l’Università di Urbino e presso l’Università di Napoli. Nel 1984 è stato chiamato dalla Facoltà di Scienze Politiche della Luiss “Guido Carli” di Roma a ricoprire la cattedra di Sociologia politica. È Direttore della Scuola Superiore di Giornalismo della medesima Università. È Presidente del Centro Gino Germani e Direttore delle riviste “MondoOperaio” e “Modernizzazione e Sviluppo”. è autore di numerose pubblicazioni, alcuni dei quali sono stati tradotti in varie lingue, tra i quali La genesi del capitalismo e le origini della modernità (Marco Editore) , Anatomia dell'anticapitalismo (Rubbettino 2010), Dalla società chiusa alla società aperta (Rubbettino), Rivoluzione e totalitarismo (Marco Editore), Jihad (Luiss University Press).