2° seminario
Cattolicesimo e liberalismo
prof. Carlo Lottieri - Università degli Studi di Siena
28 gennaio 2011 - Università Magna Graecia di Catanzaro
 
 
Nel corso degli ultimi due secoli la riflessione sul rapporto tra cattolicesimo e liberalismo si è sviluppata attraverso una riflessione sulla possibile compatibilità, o meno, tra Chiesa e la teoria politica che pone al centro la libertà individuale. Molti lavori hanno indagato i tratti più illiberali del potere esercitato dalla Chiesa (si pensi all’Inquisizione spagnola), oppure - al contrario - hanno mostrato come la stessa civiltà europea sia impensabile senza il contributo cattolico.
L’universalismo che rompe la chiusura delle nazioni distinte, la valorizzazione della persona singola, l’abolizione della schiavitù, la legittimazione dell’usura, la nascita delle università, la valorizzazione della scienza e della tecnologia: tutto questo ha radici cristiane.
Una parte notevole si è anche orientata in direzione delle ripetute tensioni esistenti tra i movimenti liberali e il mondo cattolico, oppure su verso quell’importante tradizione di pensiero (da Acton a Bastiat, da Rosmini a Einaudi, a Sturzo) che ha visto armonizzarsi la fede in Cristo e una rigorosa difesa dell’autonomia dei singoli.
Si tratta di studi interessanti, ma che non esauriscono la complessità del tema.
Per cogliere nella giusta luce il rapporto tra Chiesa e liberalismo classico, tra fede cattolica e teoria libertaria, bisogna infatti interrogarsi in primo luogo sullo Stato, dal momento che il liberalismo è pensabile nella sua essenza più vera solo come forza di reazione dinanzi all’avvento - nel quadro dell’Europa moderna - di un potere sovrano che ambisce a egemonizzare la società e che trasferisce in ambito secolare tutta una serie di paradigmi che erano propri del cristianesimo.
Solo cogliendo il contrasto essenziale tra Stato moderno e liberalismo classico, tra Stato moderno e tradizioni religione, è possibile accostare da un punto di vista nuovo (e più produttivo) la relazione tra l’autorità cattolica e la libertà individuale. Solo approfondendo la dimensione teologico-politica della modernità, infatti, c’è modo di comprendere come esista un’assoluta incompatibilità tra il liberalismo e la potestas statuale, mentre lo stesso non si può dire per la relazione che connette la libertà dei singoli e l’auctoritas cattolica.
 
Il prof. Carlo Lottieri ha studiato a Genova, Ginevra e Parigi, dove ha conseguito un dottorato di ricerca sotto la guida di Raymond Boudon. Attualmente insegna Dottrina dello Stato alla facoltà di Giurisprudenza dell’università di Siena ed è direttore del dipartimento Teoria politica dell’Istituto Bruno Leoni. Studioso del pensiero liberale classico e libertario, ha pubblicato – tra l’altro – Come il federalismo fiscale può salvare il Mezzogiorno” (scritto a quattro mani con Piercamillo Falasca, 2008), Le ragioni del diritto. Libertà individuale e ordine giuridico nel pensiero di Bruno Leoni (2006), Il pensiero libertario contemporaneo” (2001) e Denaro e comunità (2000). Il 28 agosto 2009, a Soverato, ha ricevuto il Premio Internazionale Liber@mente.