7° seminario L'ecologia di mercato prof. Andrea Porciello - Università "Magna Graecia" di Catanzaro 10 marzo 2017 - UMG Catanzaro
Le prospettive teoriche di Lon L. Fuller e di Bruno Leoni sono quanto mai vicine, visto che entrambi alla concezione ed al metodo positivista, contrappongono la ricerca di un diritto come fenomeno che nasce per rispondere ad esigenze della convivenza sociale, e non un mero esercizio formale da sovrapporre ai bisogni dei cittadini, un qualcosa che va nella direzione del restringimento del diritto a pochi e generali princìpi.
Lon L. Fuller (1902-1978) è stato uno dei più eminenti ed influenti teorici del diritto americani della sua generazione. Ha insegnato presso la Duke University e, fino alla fine della sua lunga carriera, ad Harvard. Il decennale dibattito che l’ha visto protagonista a partire dagli anni Cinquanta, insieme ad H.L.A. Hart, ha inciso in modo consistente sull’agenda dei problemi che diverranno centrali nella filosofia del diritto della seconda metà del Novecento. Il suo pensiero si colloca all’interno del vasto e non facilmente definibile ambito dell’antiformalismo giuridico, in cui confluiscono molti autori e scuole di pensiero, appartenenti a tempi e luoghi diversi, ma che hanno tutti in comune l’aver cercato di cogliere l’origine dell’esperienza giuridica nella realtà sociale. È opportuno sottolineare che per molto tempo il nome di Lon Fuller è stato curiosamente tralasciato dai manuali di filosofia del diritto prodotti in ambito italiano e internazionale, e solo dalla fine degli anni ‘90 del secolo scorso si è assistito ad una riscoperta della figura e degli scritti di questo studioso.
Bruno Leoni (1913-1967) è stato tra i più importanti studiosi liberali italiani. Filosofo del diritto, ha goduto di una grandissima fama a livello internazionale, mentre non ha raccolto gli stessi riconoscimenti in patria. Il suo libro più importante, Freedom and the Law, scritto nel 1961, sulla scia di un seminario in cui Milton Friedman aveva presentato Capitalism and Freedom e Friedrich von Hayek esponeva le tesi di The Constitution of Liberty, è stato tradotto in italiano solo nel 1995 con il titolo “La libertà e la legge” e pubblicato dalla casa editrice LiberiLibri di Macerata.
Leoni si è formato a Torino, in un ambiente che aveva come punto di riferimento Gioele Solari. L’evento cruciale della sua vita culturale è stato tuttavia la “scoperta” delle opere di Ludwig von Mises e di Friedrich A. von Hayek, i maggiori esponenti di terza e di quarta generazione della Scuola austriaca di economia. Venendo a contatto con le opere degli “austriaci”, Leoni ha trovato dinanzi a sé una vasta e feconda «tradizione di ricerca», da cui ha tratto grande vantaggio, e dentro cui si è mosso con straordinaria prontezza e penetrazione. Da qui il riuscito tentativo leoniano di fare nel campo del diritto quel che gli “austriaci” avevano fatto nel campo ecomomico. Lo scambio di beni diviene, nella lettura giuridica del filosofo torinese, scambio di pretese. E, se i prezzi costituiscono le “condizioni” meramente economiche delle transazioni, le norme rappresentano le “condizioni” giuridiche. Gli uni e le altre hanno così una comune origine: sono il prodotto di relazioni sociali basate sulla volontarietà.
Il prof. Andrea Porciello è professore associato di Filosofia del diritto presso il Dipartimento di scienze giuridiche, storiche, economiche e sociali dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, dove insegna anche Teoria Generale del diritto. Ha condotto attività di ricerca presso alcune importanti università straniere, tra cui l’Università Carlos III di Madrid e la School of Law dell’Università di Edimburgo. Ha dedicato al pensiero di Fuller molteplici lavori tra cui ricordiamo Il caso degli speleologi di Lon L. Fuller e alcuni nuovi punti di vista. Un approccio alla filosofia del diritto attraverso dieci pareri di fantasia (Rubbettino 2012); Fuller’s Theory in Quest of Itself. The Fear of Immoral Morality (Franz Steiner Verlag, 2015); Scritti sulla certezza tra teoria e prassi del diritto (ETS, 2016); ed ha inoltre curato l’edizione italiana di uno dei suoi libri più importanti, Il diritto alla ricerca di se stesso, (Rubbettino, 2015).