6° seminario
Burocratizzazione e cooperazione umana: due opposti universi
prof. Alessandro Vitale - Università degli Studi di Milano
1 marzo 2013 - Università degli Studi "Magna Graecia" di Catanzaro
La conferenza affronta un tema classico, di enorme vastità - quello della burocratizzazione come ostacolo alla cooperazione umana, del pensiero di Ludwig von Mises, espresso soprattutto nel suo capolavoro “Socialismo” del 1922 e poi in “Burocrazia” del 1944, cercando di focalizzarne solo alcuni nodi teorici essenziali.
La burocratizzazione è un male antico, che affonda le sue radici nelle civiltà idrauliche, ma che è stato denunciato come “malattia”, “morbo esiziale”, solo alla metà del XVIII secolo dall’economista Vincent de Gournay (1712-1759).
È divenuto una “gabbia d’acciao” soltanto con il pieno sviluppo dello Stato moderno, al quale non sono paragonabili, per la sua imponenza e forza di costrizione, nessuna delle civiltà antiche. La sua affermazione ha sottomesso nel Novecento l’individuo fino a renderlo un suo schiavo, triturandone le libertà e la mentalità, riducendolo a suo zimbello. La dilatazione quantitativa e qualitativa della burocrazia è andata di pari passo con l’esplosione dei compiti che lo Stato si è auto-attribuito (per ragioni fiscali e militari), invadendo tutti i settori della vita civile, per secoli auto-organizzati e basati su rapporti contrattuali, di scambio e di mercato, facendo saltare, con la sua stessa espansione legata alla dilatazione del potere politico, le mitologie dell’imparzialità, della selezione impersonale, delle regole generali e astratte dello “Stato di diritto” o addirittura diventando, come negli Stati totalitari, il principale strumento del dominio politico-burocratico, fino a trasformarsi – facendo saltare tutti i paradigmi ideologici della scienza dell’amministrazione – l’agente di un’imponente e fredda pianificazione di stermini di massa degli Stati ai danni dei propri popoli, non in guerra, per produrre unità politica interna, omogeneità e sottomissione totale al potere mediante il terrore. Il risultato più macroscopico ottenuto dalla burocratizzazione tuttavia, come spiegato da Mises, è quello della paralisi della cooperazione umana.
Burocratizzazione significa cristallizzazione di immensi apparati che stabiliscono la priorità dei bisogni da soddisfare, dilatazione di strutture e di uffici che perseguono i propri scopi e che diventano fini a sé stessi, che paralizzano gli scopi individuali interferendo nel processo di scoperta del mercato, paralizzando il calcolo economico e consumando una sterminata quantità di risorse con una tassazione di rapina ormai insostenibile e ingiustificabile.
Il prof. Alessandro Vitale insegna Analisi della Politica Estera e Politica Estera Comparata presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Milano. Ha insegnato in molte Università, anche straniere, e tenuto conferenze in Università inglesi e statunitensi. È stato ricercatore e respons. Osservatorio sull’Europa Centrale e Orientale dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI, Milano) e del Non Governmental Peace Strategies Project, dir. dall’Amb. G. Picco. Già free lance correspondent di Radio Free Europe/Radio Liberty (Praga), è stato allievo e ha collaborato con Gianfranco Miglio nelle ricerche condotte sulla teoria federale. Ha pubblicato, tra l’altro, I Concetti del Federalismo (1995), L’Unificazione impossibile (2000), El Primer Israel (Buenos Aires, 2007), La Russia postimperiale (2009), L’Europa alle frontiere dell’Unione (2010) e diversi altri lavori. Il 27 agosto 2010 ha ricevuto a Soverato il Premio Internazionale Liber@mente.