1° seminario - lectio magistralis Ludwig von Mises e il nostro tempo prof. Lorenzo Infantino - Luiss "Guido Carli" - Roma 29 gennaio 2016 - Camera di Commercio di Catanzaro
“Ludwig von Mises e il nostro tempo”: è questo il titolo della lectio magistralis con la quale il Professor Lorenzo Infantino apre l’ottava edizione della Scuola di Liberalismo di Catanzaro. L’argomento non è stato scelto a caso. Anticipa di qualche mese l’uscita di una nuova edizione italiana de L’azione umana, la grande opera pubblicata nel 1949 da Mises negli Stati Uniti.
Ludwig von Mises è stato un prolifico maestro, sotto la cui guida si sono fra gli altri formati Friedrich von Hayek, Fritz Machlup e Gottfried Haberler (a Vienna) e Israel M. Kirzner, George risma, Murray Spadaro, Hans F. Sennolz, Louis Spadaro (a New York). Per più di mezzo secolo, egli è stato culturalmente il maggiore difensore della libertà individuale di scelta. Non è stato perciò solamente un tecnico dell’economia, ma uno studioso capace di individuare le condizioni gnoseologiche, giuridiche e politiche che rendono possibile o impossibile la società libera. A Mises è toccato vivere contro il proprio tempo. Ha dovuto affermare le ragioni della libertà in un contesto storico-sociale in cui le correnti ideologiche dominanti hanno portato al comunismo, al nazismo e all’aggressione dello Stato di diritto tramite un diffuso interventismo politico. Mises ha avuto sempre chiara l’idea che la cooperazione sociale può svolgersi in forma volontaria o in forma coercitiva. Anche se promettono il contrario, i programmi politici che impongono la cooperazione coercitiva sopprimono la libertà individuale di scelta. Il potere totale non produce la libertà totale, perché coincide con il dominio totale. Il totalitarismo comunista si basa sul monopolio della conoscenza e su quello delle risorse. E parimenti avviene sotto il nazismo. In questo caso, non c’è la formale abolizione della proprietà privata. Ma essa viene di fatto soppressa. È infatti lo Stato a determinare ciò che si deve produrre e quel che si deve consumare, a stabilire i prezzi, i saggi salariali e i tassi d’interesse. Il che non solo impedisce la libertà individuale di scelta. Conduce anche, non diversamente dall’economia pianificata, alla più completa inefficienza: perché il regime competitivo, reso possibile dal mercato, viene sostituito dalle decisioni dell’apparato pubblico.
La società libera viene inoltre aggredita dall’interventismo politico, che viene giustificato con l’idea che ci possa essere un sistema economico “terzo” rispetto all’economia di mercato e a quella pianificata (in forma sovietica o tedesca). Ma non esiste una “terza via”. Se lo Stato interviene nel rispetto delle regole del mercato, la sua attività non è diversa da quella svolta dai privati. Se lo Stato interviene violando le regole del mercato, ciò non significa che siamo in presenza di un sistema economico “misto”. Accade solamente che le perdite subite dalle attività poste in essere dalla mano pubblica devono essere sopportate dal settore privato. C’è una distruzione di risorse, che determina una caduta della produttività e del prodotto. E ne viene fuori un aumento del “tasso di sfruttamento” della stragrande maggioranza della popolazione da parte del ceto politico e dei gruppi da esso favoriti.
Il prof. Lorenzo Infantino presidente della Fondazione Hayek Italia, è titolare della cattedra di Filosofia delle Scienze Sociali nella Facoltà di Economia della LUISS Guido Carli di Roma. È stato visiting Professor presso la Oxford University, la New York University, la Universidad Rey Juan Carlos di Madrid. È autore di opere tradotte in inglese, spagnolo, russo. Fra esse, si ricordano: L’ordine senza piano (Roma, 1995, 1998, 2008), Ignoranza e libertà (Soveria Mannelli, 1999), Individualismo, mercato e storia delle idee (Soveria Mannelli, 2008), Potere. La dimensione politica dell’azione umana (Soveria Mannelli, 2013). È considerato, a livello internazionale, uno dei maggiori conoscitori della Scuola austriaca di economia. Presso la casa editrice Rubbettino, dirige la collana “Biblioteca Austriaca”, dove sono raccolte le maggiori opere di Carl Menger, Ludwig von Mises, Friedrich A. von Hayek.